cripto-attività

Cripto-attività, previsti più controlli e maggiore consapevolezza

L’estate 2024 si rivela periodo particolarmente denso di novità per le cripto-attività, con diversi spunti che potrebbero contribuire a cambiare significativamente un comparto in costante evoluzione.

Le novità dalla Banca d’Italia

Cominciamo, per esempio, dagli ultimi impulsi in materia da parte della Banca d’Italia che, con una nota del 22 luglio (scaricabile qui dal sito dell’istituzione), ha indicato che d’ora in poi gli operatori in cripto – e più in generale i soggetti che propongono investimenti in cripto-attività – dovranno fare in modo che i potenziali detentori di cripto-attività siano pienamente consapevoli dei rischi associati al relativo possesso e utilizzo, avendo riguardo alle specifiche peculiarità di ognuno dei differenti tipi di cripto-asset in circolazione.

In particolare, l’attenzione di Bankitalia sembra essere prevalentemente orientata a far sì che i detentori di cripto-attività siano portati a conoscenza del diritto di rimborso al valore nominale e alle procedure e condizioni per esercitare tale diritto. È inoltre stato previsto che le banche e gli istituti di moneta elettronica che dovessero avviare un’attività di emissione di token in moneta elettronica (e-money token o EMT) adeguino le procedure interne alla complessità tecnologica che contraddistingue questo mercato.

Ancora, Banca d’Italia prevede che i soggetti che intendono svolgere delle attività in questo settore dispongano di competenze adeguate, anche in seno al consiglio di amministrazione, domandando così il pieno coinvolgimento degli organi aziendali e delle funzioni di controllo in ogni fase strategica, dalla pianificazione delle iniziative al monitoraggio delle stesse, per identificare, misurare e contenere tutti i rischi finanziari, operativi e antiriciclaggio.

In proposito di tale ultimo ambito, Banca d’Italia nella sua nota ha rammentato di essere l’autorità competente, sottolineando poi come i soggetti interessati allo svolgimento delle nuove attività debbano garantire la piena conformità alle disposizioni in materia di lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, anche assicurando l’adeguatezza dei relativi assetti organizzativi e di controllo.

Le novità dall’Autorità bancaria europea (Eba)

Poche settimane prima di questo intervento era stata l’Eba, l’Autorità bancaria europea, a intervenire pubblicando le nuove linee guida sulla travel rule per le criptovalute, le informazioni che devono accompagnare i trasferimenti di determinati cripto-asset, sulla base di quanto stabilito dal Regolamento 2023/1113 (Regolamento Tfr).

Le linee guida indicano quali siano le informazioni che devono accompagnare un trasferimento di cripto-asset, elencando poi i passaggi che i prestatori di servizi di pagamento (Psp), gli intermediari di servizi di pagamento (Ipsp), i fornitori di servizi di cripto-asset (Casp) e gli intermediari di servizi di cripto-asset (Icasp) devono seguire per rilevare le informazioni mancanti o incomplete, oltre a specificare che cosa devono fare se un trasferimento di fondi o cripto-asset manca delle informazioni richieste.

Questi i punti di principale riferimento nelle guidelines:

  • alle autorità competenti e alle istituzioni finanziarie è richiesto di infondere ogni sforzo per conformarsi alle linee guida, “integrandole nelle loro pratiche, ad esempio modificando il loro quadro legale o i loro processi di supervisione”. Le autorità dovranno notificare all’Eba la loro conformità o le ragioni della mancata conformità entro una data che verrà definita nei prossimi mesi;
  • vengono specificati gli elementi che i soggetti obbligati devono considerare quando stabiliscono procedure per rilevare e gestire i trasferimenti di fondi e cripto-asset privi delle informazioni richieste;
  • le istituzioni devono assicurare che le politiche e le procedure implementate siano efficaci. A titolo di esempio, l’effettuazione di un test di un campione casuale di tutti i trasferimenti processati e la gestione dei rischi di Ml/Tf in caso di informazioni mancanti o incomplete.

I controlli della Guardia di Finanza

In ambito nazionale proseguono, intanto le verifiche sulla corretta tassazione delle criptovalute da parte della Guardia di Finanza che, esaurito il primo periodo di analisi e studio, sta avviando i primi controlli con contestuali contestazioni ai contribuenti che presentano anomalie sulla tassazione.

Come ricordato dal quotidiano Italia Oggi, un impulso piuttosto forte in questo senso è giunto dall’operazione di voluntary disclosure sulle cripto-attività introdotta con la Legge di Bilancio 2023 e con la definizione della disciplina fiscale delle criptovalute da parte dell’oramai nota circolare dell’Agenzia delle Entrate del 30 ottobre 2023.

Sono poi cresciute le operazioni della GdF sui sequestri di criptovalute legate a truffe finanziarie e evasioni fiscali, mentre recente è un’operazione relativa all’accertamento di un’omessa dichiarazione ai fini fiscali dei compensi percepiti da un’artista in seguito alla creazione e alla vendita di NFT. A fronte del collocamento sistematico di opere d’arte digitali su portali online dedicati è infatti emerso come l’artista abbia omesso di dichiarare compensi percepiti in criptovaluta pari a circa 3,3 milioni di euro, costituenti reddito da lavoro autonomo, e determinando così un’evasione fiscale penalmente rilevante.

Ricordo a tutti i lettori interessati a saperne di più sulla corretta tassazione delle criptovalute che è possibile contattarmi qui per richiedere una consulenza personalizzata.

Condividi l'articolo

Altri articoli