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Ditta individuale: come pagare meno tasse?

Uno dei grandi temi che tutte le ditte individuali si pongono è: come pagare meno tasse? Esiste qualche approccio che possa permettere di pagare meno tasse con una ditta individuale?

La risposta è naturalmente positiva. Ma, occorre anticiparlo in questa sede di premessa, tutto dipende da una serie di condotte operative che permetteranno di ridurre la base imponibile su cui si calcolano le imposte, e – soprattutto – dalla consulenza che la partita IVA può ricevere in fase di apertura e gestione.

Proviamo a condividere insieme alcune riflessioni.

La scelta del regime fiscale più adatto per la ditta individuale

Il punto di partenza per risparmiare tasse con la ditta individuale è naturalmente la scelta del regime fiscale più adatto, fondamentale per ottimizzare il carico fiscale.

In buona parte dei casi – se rispetti i limiti previsti dalla legge – il regime forfettario è quello più conveniente. Prevede infatti un’imposta sostitutiva del 15% (il 5% per i primi 5 anni di attività), sul reddito determinato applicando un coefficiente di redditività che varia in base al codice ATECO. Ai forfettari non si applicano IVA, IRAP e studi di settore.

Nonostante questa apparentemente grande convenienza, non è però così scontato che il regime forfettario sia quello necessariamente più competitivo. Le ditte individuali che ad esempio hanno molte spese deducibili, potrebbero trovare più conveniente optare per il regime ordinario, nonostante la progressività dell’IRPEF e i maggiori adempimenti previsti.

Anche per questo motivo, la consulenza con un commercialista esperto in ditte individuali risulterà decisiva per comprendere quale regime fiscale sia il più adatto

L’ottimizzazione dei costi con deducibilità e detraibilità IVA

Nel caso in cui si ricada in un regime ordinario, per risparmiare tasse sulla ditta individuale si possono massimizzare le spese deducibili e i costi con detraibilità IVA limitata.

Come ditta individuale puoi infatti scaricare una parte degli oneri per alberghi, ristoranti, autovetture, manutenzioni, omaggi, immobili ad uso promiscuo, spese di rappresentanza, telefonia fissa e mobile e altro ancora.

Considerato che ciascuna di queste voci contabili è caratterizzata da diversi limiti alla deducibilità delle imposte e da differenti limiti alla detraibilità dell’IVA, è opportuno condividere con il proprio commercialista quali siano quelle che possono essere più funzionali per la riduzione del proprio carico fiscale.

Se ben gestite, le spese deducibili e con detraibilità IVA possono costituire uno strumento fondamentale per la riduzione delle tasse da pagare in ditta individuale.

Pianificare gli investimenti

Un altro percorso utile per la riduzione delle tasse da pagare per la ditta individuale è la pianificazione degli investimenti.

Occorre pertanto valutare in modo strategico quando sia più opportuno effettuare acquisti di beni strumentali per ottimizzare gli ammortamenti o, ancora, verificare le agevolazioni fiscali disponibili per investimenti in beni strumentali, digitalizzazione e innovazione.

È altresì bene rammentare che i versamenti a fondi pensione sono deducibili fino a 5.164,57 euro annui, riducendo così il reddito imponibile.

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