startup innovative a vocazione sociale

Startup innovative a vocazione sociale: cosa sono e come costituirle

Le startup innovative a vocazione sociale sono imprese che hanno il contemporaneo obiettivo di perseguire un positivo impatto sociale e ambientale, senza tuttavia dimenticare la necessità di ottenere un ritorno economico dalle proprie attività.

Sempre più diffuse nel nostro Paese, sono tuttavia relativamente sconosciute. Proviamo allora a correre ai ripari scoprendo insieme che cosa sono e quali sono le loro caratteristiche principali.

Cosa sono le startup innovative a vocazione sociale

Le startup innovative a vocazione sociale sono definite dal nostro ordinamento come “startup innovative che operano in via esclusiva nei settori indicati all’art. 2 co.1 del d.lgs. 24 marzo 2006, n. 155”.

Si tratta pertanto di una particolare categoria di startup innovative che deve:

  1. possedere gli stessi requisiti di queste ultime;
  2. operare in settori specifici individuati dalla normativa tra
    assistenza sociale;         
    assistenza sanitaria;     
    valorizzazione del patrimonio culturale;      
    turismo sociale;  
    educazione, istruzione e formazione;
    tutela ambiente e dell’ecosistema;   
    ricerca ed erogazione di servizi culturali;    
    formazione universitaria e post-universitaria.

Come si diventa startup innovativa a vocazione sociale

Il riconoscimento dello status di startup innovativa a vocazione sociale avviene mediante un’autocertificazione con cui l’impresa:

  • dichiara di operare in via esclusiva in uno o più settori elencati all’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 155;
  • indica tale/i settore/i nell’apposito codice 034 della modulistica del Registro delle imprese;
  • dichiara di realizzare, operando in tale/i settori, una finalità d’interesse generale;
  • si impegna a dare evidenza dell’impatto sociale prodotto.

Si consideri che l’impegno è un adempimento obbligatorio e si sostanzia nella redazione di un Documento di descrizione di impatto sociale da compilare secondo le indicazioni fornite dalla guida ministeriale. La startup innovativa a vocazione sociale deve poi trasmettere tale documento per via telematica alla Camera di commercio territorialmente competente, con cadenza annuale.

Ricordo infine che nell’ipotesi di startup innovativa già iscritta nella sezione speciale del Registro delle Imprese, l’autocertificazione può essere presentata in qualsiasi momento, anche nell’occasione del primo adempimento utile, e che ad essa deve essere sempre allegato il Documento di descrizione di impatto sociale di cui sopra si è fatto cenno.

La differenza sarà in questo caso determinata dal fatto che mentre il documento dovrà descrivere l’impatto atteso nel caso di SIAVS di nuova costituzione o che non ha ancora raggiunto il primo bilancio, dovrà invece descrivere l’impatto effettivamente generato se la SIAVS ha già depositato il primo bilancio.

Quali sono i vantaggi riconosciuti alle startup innovative a vocazione sociale

La legge riconosce agli imprenditori che investono in questa particolare tipologia di startup innovativa alcuni benefici.

In particolare, oltre ai benefici riconosciuti per la generalità delle startup innovative (esenzione dal pagamento delle imposte di bollo e dei diritti camerali, accesso gratuito e semplificato al Fondo di garanzia, possibilità di remunerare attraverso la partecipazione di capitale), sono riconosciuti ulteriori vantaggi a coloro che investono in questa particolare categoria di imprese, con detrazioni IRPEF del 25% e deduzioni IRES del 27%.

Per saperne di più sulla costituzione di una startup innovativa o vuoi saperne di più su questo e altri temi, puoi contattarmi qui.

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